mercoledì 28 novembre 2007

Racconto - Zaino tattico


Tommy si stiracchia. Volge lo sguardo alla finestra semiaperta, da dove sale il brusio del traffico. Oggi è il grande giorno. Ed è già in ritardo. Piomba nel bagno come una furia, esce, prende i vestiti e va in cucina. Mentre si abbottona la camicia prende il succo d’ananas e lo beve direttamente dal brik. Chiavi. Cellulare. Zaino tattico. Di corsa alla macchina. Cazzo. Oggi no. La multa no. Si avvicina alla vigilessa, le strappa il blocchetto delle multe dalla mano e le dà una spinta, facendola cadere per terra. Poi sale in macchina e fugge di corsa. Brutta zoccola. Sono sempre le donne a farmi la multa.
Tommy trova subito parcheggio sotto l’ufficio. Buon presagio. Esce e chiude la macchina.
“Tommy!”, fa una voce familiare alle sue spalle.
“Giada! Che cazzo ci fai qui?”
“Lavoro qui. Oggi è il mio primo giorno.”
“No! Ma è fantastico! Dopo essere stati compagni di università diventiamo anche colleghi di lavoro. Sarà un segno del destino?”.
“Non lo so, se c’entra il destino o meno. Ma questa volta una vocina mi dice che saremo solo colleghi. Ne sono sicura.”
“Mamma mia, come sei! E chi ti ha detto niente. E poi, fossi in te, non ne sarei cosi’ sicura. Caffè?”
“Va bene. Offro io.”
Giada e Tommy entrano in azienda. Giada si ferma in portineria, mentre Tommy entra spedito.
Claudio sta leggendo la posta mentre squilla il telefono. Interna. “Ciao Claudio, possiamo fare due chiacchiere?”. “Quando vuoi Tommy, oggi non mi muovo.”
Tommy entra e chiude la porta. Si siede sulla morbida poltrona degli ospiti del suo capo, posando lo zaino tattico ai suoi piedi.
“Allora, che succede?” fa Claudio, sdraiandosi sullo schienale.
“Succede che è ora di mettere le carte in tavola” lo gela Tommy.
“In che senso?”
“Senti, io e te non siamo mai andati d’accordo, per via di te e Giada. Abbiamo lavorato assieme tanto e ho dovuto sopportare da te tanti di quei soprusi che non so come ho fatto a resistere fino ad ora. So che per il nuovo progetto mi vuoi mettere in cantina, a fare le fotocopie. Beh, questa lettera è per te.”
Tommy si alza in piedi, estrae dallo zaino tattico una busta chiusa e la lancia sulla scrivania. Claudio non muove un muscolo.
“Vedi, il problema è anche un altro. Non solo mi hai rubato la donna, ma l’hai assunta al mio posto. Non ti pare un po’ troppo?”
Tommy infila la mano nello zaino tattico. Estrae la pistola col silenziatore e la punta in faccia a Claudio. Due piccoli rumori e il suo sorrisetto ironico si pietrifica sotto il rigagnolo di sangue che scende dalla fronte, mentre Tommy soddisfatto chiude la porta e si avvia all’ascensore. Finito. Che grande giornata, oggi!


Copyright Piero Mattei 2007

Nessun commento: