“Ma te la ricordi Chiaretta, la figlia di Claudio?”
“Ma che scherzi? Guarda, io la conosco da quando è piccola. Avevo forse quindici anni e andavo sempre al bar da Claudio, il pomeriggio dopo i compiti e c’era questa bambina stupenda di due anni, con gli occhi grandi e i capelli neri. Già parlava come una radio, diceva di tutto…”
“E’ vero, me la ricordo anche io…”
“Ma guarda, ti dico, uno spasso. Una volta ha cominciato a strillare MAIALE!!! MAIALE!!! allo zio, che, diciamolo francamente, un maiale lo sembrava proprio…”
“Un bue, più che un maiale, direi… ma tu non l’hai più vista?”
“Come no?” l’ho rivista che avrà avuto dieci anni, assieme a Claudio. L’ho chiamata, lei si è girata e mi ha guardato con aria indagatoria… poi Claudio le ha spiegato che per me lei era il mio giocattolo preferito, che passavo i pomeriggi senza studiare a giocare con lei… meglio di una baby-sitter! Lei a quel punto mi ha fatto un sorriso dei suoi… è stata una bella senzazione…”
“Io anche l’ho rivista…”
“Aspetta… io pure, ora che ci penso è stato un paio di anni fa. Sono andato con mia moglie a ballare la salsa, in un locale al lungomare. Ci sediamo a sorseggiare un po’ di ruhm e ho dato un’occhiata distratta sulla pista. C’era una coppia di ragazzi che ballava in una maniera strepitosa, un ragazzo in canottiera abbronzantissimo e una ragazza con una minigonna e dei lunghissimi capelli neri, con una faccia familiare… Chiaretta! No! Impossibile, ma guarda che ragazza stupenda che è diventata. Devo andarla a salutare assolutamente. Dopo aver litigato con mia moglie che avrebbe voluto ballare subito, aspetto la fine della canzone e vado da lei. Le batto la mano sulla spalla e lei si gira. Chiaretta, ciao!! Ti ricordi di me? Oddio, fa lei, Chiaretta non mi chiama più nessuno da un bel po’ di anni… chi sei? Eh sapessi, le faccio io, sono Roberto, il tuo baby-sitter quando avevi due anni… Ciaoooooo!! Come stai??? Mi fa lei, illuminando il mio sguardo con un sorriso dei suoi. Non mi dire che ti piace la salsa? Si, ma sono ancora alle prime armi… dai balliamo!!!, mi fa lei… ma no, dai,le faccio io… sai, dopo averla vista ballare… ma dai, se un po’ sei capace, non siamo mica ad una gara… intanto l’orchestra cubana era partita in con un altro pezzo trascinante e Chiara mi ha portato di forza in pista, non ti dico quanto mi sono divertito e quanto ho poi litigato con mia moglie…”
“E ci credo. Che avresti detto tu, al posto di tua moglie?”
“Bè non posso darli torto… ma tu piuttosto l’hai più rivista?”
“Eh si, anzi l’ho rivista recentemente…”
“Davvero? E dove”
“Guarda, stavo andando a trovare un amico e l’ho incontrata per strada… hai ragione tu, lei ha un sorriso veramente bellissimo… quando l’ho vista mi sono fermato, ho preso una rosa che avevo preso per il mio amico e l’ho messa nel vaso sotto la sua foto… ora so dove trovarla, la prossima volta…”
“Ma che scherzi? Guarda, io la conosco da quando è piccola. Avevo forse quindici anni e andavo sempre al bar da Claudio, il pomeriggio dopo i compiti e c’era questa bambina stupenda di due anni, con gli occhi grandi e i capelli neri. Già parlava come una radio, diceva di tutto…”
“E’ vero, me la ricordo anche io…”
“Ma guarda, ti dico, uno spasso. Una volta ha cominciato a strillare MAIALE!!! MAIALE!!! allo zio, che, diciamolo francamente, un maiale lo sembrava proprio…”
“Un bue, più che un maiale, direi… ma tu non l’hai più vista?”
“Come no?” l’ho rivista che avrà avuto dieci anni, assieme a Claudio. L’ho chiamata, lei si è girata e mi ha guardato con aria indagatoria… poi Claudio le ha spiegato che per me lei era il mio giocattolo preferito, che passavo i pomeriggi senza studiare a giocare con lei… meglio di una baby-sitter! Lei a quel punto mi ha fatto un sorriso dei suoi… è stata una bella senzazione…”
“Io anche l’ho rivista…”
“Aspetta… io pure, ora che ci penso è stato un paio di anni fa. Sono andato con mia moglie a ballare la salsa, in un locale al lungomare. Ci sediamo a sorseggiare un po’ di ruhm e ho dato un’occhiata distratta sulla pista. C’era una coppia di ragazzi che ballava in una maniera strepitosa, un ragazzo in canottiera abbronzantissimo e una ragazza con una minigonna e dei lunghissimi capelli neri, con una faccia familiare… Chiaretta! No! Impossibile, ma guarda che ragazza stupenda che è diventata. Devo andarla a salutare assolutamente. Dopo aver litigato con mia moglie che avrebbe voluto ballare subito, aspetto la fine della canzone e vado da lei. Le batto la mano sulla spalla e lei si gira. Chiaretta, ciao!! Ti ricordi di me? Oddio, fa lei, Chiaretta non mi chiama più nessuno da un bel po’ di anni… chi sei? Eh sapessi, le faccio io, sono Roberto, il tuo baby-sitter quando avevi due anni… Ciaoooooo!! Come stai??? Mi fa lei, illuminando il mio sguardo con un sorriso dei suoi. Non mi dire che ti piace la salsa? Si, ma sono ancora alle prime armi… dai balliamo!!!, mi fa lei… ma no, dai,le faccio io… sai, dopo averla vista ballare… ma dai, se un po’ sei capace, non siamo mica ad una gara… intanto l’orchestra cubana era partita in con un altro pezzo trascinante e Chiara mi ha portato di forza in pista, non ti dico quanto mi sono divertito e quanto ho poi litigato con mia moglie…”
“E ci credo. Che avresti detto tu, al posto di tua moglie?”
“Bè non posso darli torto… ma tu piuttosto l’hai più rivista?”
“Eh si, anzi l’ho rivista recentemente…”
“Davvero? E dove”
“Guarda, stavo andando a trovare un amico e l’ho incontrata per strada… hai ragione tu, lei ha un sorriso veramente bellissimo… quando l’ho vista mi sono fermato, ho preso una rosa che avevo preso per il mio amico e l’ho messa nel vaso sotto la sua foto… ora so dove trovarla, la prossima volta…”
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